
Gestire un’attività nella ristorazione non è compito semplice.
Ogni manager, ogni proprietario e ogni ristoratore si trova ad affrontare quotidianamente nuove sfide. Non si tratta solo di impostare tutti gli aspetti tecnici del lavoro, si tratta di qualcosa di molto più grande. È qui che entra in gioco l’aspetto base di cui forse si parla ancora troppo poco: l’umanità. Avere dei dipendenti è fondamentale, ma è fondamentale anche che ci sia umanità tra loro e il datore di lavoro, che sei tu. Senza questo tassello ogni sforzo sarà vano e rischierai di perdere tutto: dalla fiducia al personale, e non è esattamente ciò che vuoi.
Un dipendente è una risorsa per la tua attività: tenerlo stretto è tuo dovere.
Lo staff di un ristorante o di una qualsiasi attività legata alla ristorazione è da considerarsi un “tesoro prezioso”. Senza di esso non ci sarebbe attività e senza attività non ci sarebbe né lavoro, né stipendio, quindi addio sogni realizzati. Questo è letteralmente il primo concetto da tenere a mente: lo staff ha bisogno di te e tu hai bisogno del tuo staff.
Che cosa fare affinché i dipendenti non scappino? Ci vuole fedeltà e una sana dose di comunicazione.
Siamo abituati a pensare al “capo” come all’antagonista del mondo del lavoro. Se in certi casi tale affermazione può anche essere vera (lo stereotipo del “datore di lavoro” rompi scatole esiste ancora), dall’altra si dovrebbe cambiare prospettiva e vedere il quadro in modo differente. Chi pubblica un’offerta di lavoro per la sua attività ha un unico grande obiettivo: trovare le persone giuste per la sua azienda, che con i loro valori, le loro competenze e la loro professionalità possano contribuire al miglioramento della stessa. Un concetto quasi banale, se ci pensiamo, ma che è importante ai fini della fedeltà ristoratore-lavoratore.
Il gioco, passatemi il termine, è pari: io dipendente offro tutta la mia serietà in quello che faccio, ma tu ristoratore dovresti garantirmi trasparenza, onestà e comunicazione. Funzionano così i rapporti umani, perché non dovrebbe essere lo stesso per i rapporti lavorativi?
L’importanza dei dipendenti (e della fedeltà): come gestire le risorse umane nella ristorazione
Quali sono i pilastri fondamentali nella gestione dei dipendenti in ristorazione? Niente è scontato, niente potrà mai esserlo quando si tratta di persone:
- Comunicazione
- Formazione
- Incentivazione e feedback
Quali tra questi pensi sia il più importante? “Tutti”, dovresti ripeterti nella mente o ad alta voce, perché sì, sono importanti tutti e tre allo stesso modo e non importa in che ordine, basta siano presenti tutti.
Comunicazione in ristorazione: ecco perché è importante
Che cosa c’è di peggio nel lavorare in un posto dove c’è poca comunicazione? Lavorare in un posto dove anche quella poca comunicazione è inefficace. In ogni azienda, e dunque anche in ogni attività di ristorazione, la comunicazione è e sarà sempre la base per la buona riuscita di un lavoro. Senza comunicazione i dipendenti si sentiranno spaesati, navigheranno nella confusione e passando i giorni perderanno la motivazione: cosa fare? Procedere con una comunicazione costante, precisa, ordinata e più di ogni altra cosa sincera. I dipendenti vanno informati su ogni piccola cosa, ogni minimo cambiamento, ogni aggiornamento e ogni sfumatura del lavoro, che cambia veloce e può essere oscillante.
Organizzare meeting, riunioni, brief pre e post servizio
Fidelizzare i propri dipendenti significa offrire loro la possibilità di parlare e di ascoltare allo stesso tempo. Ecco allora che una corretta comunicazione si costruisce con un piano preciso, fatto di riunioni face to face settimanali (o mensili, a seconda delle esigenze), con meeting individuali o di gruppo, valutazioni e brevi brief da svolgere o prima, o dopo il servizio. La chiave per farlo al meglio? Essere sinceri, sempre. La sincerità è sinonimo di umanità e senza umanità tutto sarà inutile.
Formazione: non si smette mai di imparare (ed è reciproco)
In un campo come quello della ristorazione la formazione deve essere continua. Ogni dipendente deve avere le giuste competenze, l’adeguata cultura e una spessa dose di curiosità. La formazione, però, è fatta anche di scambi, di confronti, di ascolti reciproci. Formazione, lo dice la parola, significa anche “formare”, ma non solo nel senso di “insegnare”, quanto anche al “dare forma a qualcosa”, che in questo caso sono i rapporti. Ogni dipendente ha il diritto di essere capito, e ogni ristoratore ha il dovere di parlare con i propri dipendenti. Le persone che lavorano per te devono sapere di potersi fidare, ma devono soprattutto sapere che il loro benessere mentale è davvero preso in considerazione.
Che buon lavoro puoi pretendere se non crei connessioni con chi, quel lavoro, lo deve svolgere? Ricorda, l’obiettivo è il successo di tutti, non solo il tuo.
Incentivazione e feedback: la passione aumenta se si hanno riscontri
“Ok lavorare, ma io voglio sapere se sto facendo bene o se sto sbagliando qualcosa”. Ecco, dovresti fare caso a questa affermazione, sintomo concreto di interesse e di volontà di migliorarsi. Che senso ha lavorare senza avere feedback? Siano essi positivi o negativi (ma ricorda che spesso si tende a sottolineare l’errore, mai la “cosa fatta bene”) ricevere feedback è importante per i dipendenti. È un vero e proprio incentivo a fare meglio per sé e per l’attività, quindi perché lasciare perdere?
Discorso analogo anche per eventuali premi, tecnicamente chiamati “a obiettivi”, o piani di carriera organizzati. Ogni singola scelta sul dipendente avrà come conseguenza il suo benessere personale e il benessere dell’attività stessa. Senza uno staff di successo, come puoi pretendere che il tuo ristorante abbia successo?
È un meccanismo perfetto, e come gli ingranaggi dell’orologio hanno bisogno di sinergia per permettere alle lancette di girare nel modo giusto, così sarà per la tua brigata.
L’umanità non salverà il mondo, ma può davvero fare la differenza…anche in ristorazione.