Il vero problema è il lavoro o sono le persone?

Ecco un altro motivo del perché non si trova il personale

Il momento più difficile per un titolare non è solo quando si selezionano le risorse, ma anche quello in cui si approfondisce in cosa consiste il lavoro, di fronte al candidato.

Nei colloqui si sente dire di tutto, ma ciò che è importante è essere diretti e molto chiari focalizzandosi sul come si svolge il lavoro e cosa serve per quella posizione per la quale ci si è candidati.

Il settore della ristorazione attrae facilmente gli indecisi o peggio i disoccupati, quelli che seguono la moda, il mondo magico delle comparsate tv e delle copertine dei giornali, la realtà virtuale in pratica che poco o nulla ha a che fare con la realtà concreta, di tutti i giorni. Sta di fatto che è proprio in cucina si vede subito chi ha la capacità, le competenze e la motivazione per andare avanti, ma non è lo stesso “per la sala”!

In ogni caso, non c’è niente da fare…

La mentalità resta sempre la stessa, il lavoro del cameriere continua ad essere considerato da molti “un ripiego temporaneo” o un modo per accedere al mondo della cucina ristorativa.

Così, nel momento in cui questa figura è sminuita, sottovalutata o sottostimata, è automatico che la prima domanda tra titolare e dipendente sia legata unicamente all’aspetto puramente economico, della serie: “ a quanto ammonta il famoso stipendio?”

Non è un caso che i problemi restano sempre attuali fino a quando i camerieri assunti non daranno valore alla loro figura…

Se partiamo dal presupposto che disporre di un personale serio è fondamentale per svolgere al massimo il proprio lavoro, si comprende come sia difficile in questo panorama generale assumere figure di valore, competenti, affidabili.

Persone consapevoli che il ruolo che svolgono non è momentaneo ma in grado di fare la differenza sul posto di lavoro.

La mancanza di personale in sala a volte dipende proprio da questo fattore…Serietà, motivazione.

Sembra una drammatica contraddizione: richieste di lavoro alle quali non c’è risposta a causa di una mentalità sbagliata.

L’emergenza lavorativa esiste, ma sembra impossibile da sanare.

Dunque non si tratta di un problema legato al territorio, alla città, non c’è da chiedersi se ci sono città più complicate di altre, la domanda è un’altra…

Esistono ancora persone che credono in un progetto di vita?

– Esistono titolari capaci di trasmettere passione e visione a lungo periodo?

– Ci sono ragazzi che credono nel lavoro che fanno o sono proiettati solo al vivere giorno per giorno, senza prospettive?

Non è semplice trovare persone che hanno una visione chiara del loro lavoro, per questo il colloquio si trasforma in un momento significativo e costruttivo.

Presentare il cv non basta, aver visto Masterchef non basta, aver fatto corsi non basta, avere esperienza non basta…

Essere puntuali o non avere la pretesa di restare liberi il sabato, non basta…

Ordine e disciplina senza il valore umano non bastano!

Ispirazione, motivazione, una forte capacità di sacrificio e impegno fanno la differenza tra chi comincia a lavorare per gioco e chi invece resta e si evolve.

E’ l’insieme di tutte queste caratteristiche che ti conduce a voler restare e a crescere in questo settore.

A volte le scuse peggiori le raccontiamo prima a noi stessi pur di non restare in un ambiente dove non avevamo calcolato le difficoltà, l’impiego delle energie e delle nostre forze, e successivamente al “datore di lavoro” che ti ha assunto come cameriere, personale di sala, barman…

Soffermandosi per un attimo sui contratti…Quali sono i contratti? Si parte a grandi linee, dai 1000 euro netti al mese più le mance che in locali prestigiosi possono essere anche consistenti.

Troppo o poco è un dato di fatto che a seconda delle mance e del tipo di locale in cui si lavora, le cose possono cambiare, ma bisogna considerare e sapere che lo stipendio è il risultato di competenze e capacità che ognuno riesce ad esprimere nel proprio ruolo.

Si tratta di fare delle scelte….Quanti preferiscono 1000 euro o invece aspirano a ottenere il massimo dalla professione e magari raggiungere o superare 4000 euro?

Ogni anno, e anche quest’anno per la stagione estiva 2024, l’industria del turismo sta cercando 246 mila lavoratori

La domanda sorge spontanea… E’ il lavoro o sono le persone il vero problema?

E’ colpa del sistema, del mondo del lavoro o delle persone che non sono più motivate?

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